Incremento dell’autoefficacia con l’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR)
Dott. Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
L’autoefficacia viene definita dallo psicologo Albert Bandura come “la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico”.
L’autoefficacia è la convinzione della propria capacità di fare una certa cosa, o in altre parole, di raggiungere un certo livello di prestazione.
Importanti dati di ricerca sottolineano come le persone con forti convinzioni di autoefficacia sono sicure di potersi esprimere al meglio delle proprie potenzialità, hanno aspirazioni ambiziose, si impegnano nelle attività che fanno e si riprendono rapidamente dagli insuccessi; tutti questi sono elementi importanti per una prestazione di successo.
L’autoefficacia per un certo compito è resistente quando una persona resta convinta delle sue capacità anche di fronte a insuccessi e difficoltà di vari tipo; non lo è invece quando difficoltà e insuccessi portano a sentirsi meno capaci.
La persona che avrà sviluppato un forte senso d’autoefficacia sceglie obiettivi più elevati, è più motivata, usa le proprie capacità con maggiore efficienza, è meno ansiosa, gestisce meglio i fallimenti, è più tenace e ottiene risultati più soddisfacenti di chi invece ha una percezione negativa delle proprie possibilità.
L’auspicabile intervento può espletarsi nell’applicazione delle tecniche della psicologia dello sport tra le quali:
• esercizi di respirazione al fine di ridurre un eccessiva ansia pre-gara o per agevolare un incremento di attivazione;
• esercizi di visualizzazione al fine di rievocare le sensazioni provate in occasione di una gara andata particolarmente bene;
• elevazione della consapevolezza delle emozioni attraverso la descrizione di gare precedenti;
• lavoro di concentrazione sulla prestazione attraverso l’immaginazione su quello che si dovrà fare: un’azione fluida, coordinata e sicura;
• fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia dell’atleta;
• ulteriore elemento che può consolidare la convinzione di efficacia è la persuasione verbale da parte di altri, dei quali si hanno fiducia e stima attraverso gli incoraggiamenti verbali che tendono a sottolineare gli elementi positivi di un gesto o una azione.
L’EMDR è un approccio psicoterapeutico integrato e trasversale che si focalizza sulla risoluzione delle problematiche, conflitti, disagi attuali considerando che ciò che accade ora deriva dalle informazioni, ricordi del passato, antichi che sono stati congelati nella memoria.
L’obiettivo dell’EMDR è di riprendere l’informazione, l’immagine, il ricordo originale e permettere al paziente di rielaborarlo in modo che l’informazione congelata diventi adattiva nel presente.
L’EMDR agisce sulle difficoltà del presente andando all’origine, nel passato ed operando nel futuro.
Dal lavoro con l’EMDR, i ricordi, le informazioni, vengono rielaborate dal paziente con l’aiuto di appropriate stimolazioni bilaterali e si passa ad un lavoro sul futuro, su come il paziente vorrebbe affrontare le prossime situazioni dove in genere si trova in difficoltà e, quindi, si invita il paziente ad immaginare come potrebbe sperimentarsi nel futuro prossimo adesso che le sue convinzioni, le sue credenze, i suoi blocchi sono cambiati, che cosa potrebbe cambiare, cosa si immagina in quelle situazioni. (1)
L’auspicabile intervento può essere utilizzato per aiutare l’atleta a:
- sviluppare risorse interne allo scopo di aiutare a stabilire un senso di efficacia e di possibilità per il Futuro;
- creare un suo Consigliere Interiore o un “Allenatore Interiore”;
- creare una “Squadra Interiore” di aiutanti o di sostenitori, ognuno in grado di apportare un’influenza positiva;
- sviluppare un piano per un’azione futura efficace.
(1) SIMONE M., Psicologia dello sport e non solo, Aracne Editrice, Roma, 2011, pag. 108.