Psicologia dello sport e dell'esercizio fisico
(Dal benessere alla prestazione ottimale)
«Se desiderate compiere qualcosa nella realtà, innanzitutto visualizzate voi stessi mentre riuscite a compierla.»
Arnold Lazarus, L’OCCHIO DELLA MENTE
E’ un libro che cattura subito l’attenzione e si lascia leggere velocemente, perché quello che vi è scritto si può cogliere in modo diverso in base allo stato d’animo in cui ci si trova. Infatti, ogni volta, una stessa frase o paragrafo, possono stimolare riflessioni diverse.
Il tema del benessere è considerato da diversi punti di vista sia psichico che fisico e con un approccio della Terapia della Gestalt che è un approccio fenomenologico esistenziale.
Inoltre, contempla sia l’attività fisica come forma di benessere psico-fisico che di prevenzione come ad esempio il contrastare l’ipertensione e la colesterolemia.
Quando si discute di psicologia dello sport si parla di diversi incontri dello psicologo con la squadra, con l’atleta, con il team, con un famigliare e ed è per questo che hanno valore: il rispetto, l’interessamento, la fiducia, la scoperta dell’altro e di se stessi attraverso l’altro. Questo avviene in uno spazio di manovra abitabile dai diversi attori in campo dove può avvenire e si può sperimentare un contatto, un dialogo, un’espressione comunicativa di esigenze, difficoltà, perplessità, disagi.
Nel testo si parla di incontro di professionalità, di mondi, l’atleta porta il mondo dello sport fatto di sudori, delusioni, infortuni, incoraggiamenti, rinunce, pressioni. Lo psicologo porta il mondo psicologico teorico esperienziale e quindi il relazionarsi, l’accogliere, l’invitare l’altro, il contatto, il dialogo, le metafore.